Luca Mazzocchi, Api in volo, 2006

Capodanno delle api

Ora che tutto il miele del Natale

è scivolato giù ai piedi arrossati del mondo

e dentro i favi non è rimasto che il vuoto

di larve covate nell’anno trascorso,

diamo una parvenza di sorriso ai nostri volti

rimettiamo al lavoro i  pungiglioni nascosti

e misuriamo con la testa e le braccia

le nuove galere in cui ci chiuderemo.

  1. giuliana scrive:

    L’hai scritta per me?
    Quando i sentimenti sono autentici, la Poesia non può che vestirsi di universalità. Grazie

  2. tinamannelli scrive:

    E’ vero siamo tutti buoni per il Natale ma finita la festa si torna alla normalità, ci si rimette la maschera e si tirano fuori “i pungiglioni” ma oggi se non sai difenderti sei perso e chi come tanti non siamo capaci di portare maschere e sfoderare pungiglioni la vita è dura assai. Quanta verità nei tuoi versi…riesci sempre ad affascinare chi ti legge.

  3. gabriarte scrive:

    meglio il pungiglione di un ape che quello di una vespa secondo me sei stato troppo buono bellissima questa poesia

  4. paola pdr scrive:

    Rivoli di miele, la dolcezza emigra su tracciati di fatica, una fatica continua, perpetuata anche “internamente”, da braccia che misurano idealmente uno spazio desiderato, ma difficile da vivere e condividere.

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