Perché nel mio cervello lottano animali docili e nel mio sangue annegano belve inferocite. Perché dimentico il bene che mi è dato…
Inverno. Nel cielo grigio e silenzioso pace. Il mio sguardo si perde…
Le parole volano lente nello spazio libero da ogni illusione come nuvole illuminate a sangue…
Aprirò la porta della mia stanza e si chiuderà il libro dalle innumerevoli pagine…
Guardo penso scrivo sulle mura malferme della mia coscienza. Indosso gli abiti lisi che nessuno…
Navi dai fianchi tondeggianti giunte da tutti i mari costruite sillaba su sillaba…
Sul palcoscenico della poesia ogni parola che pronuncio ha in sé le movenze stanche…
L’uomo cammina silenzioso intorno al palazzo su quel lungo e stretto solitario balcone che gira come un freddo abbraccio…
Nel vuoto silenzio della tua solitudine senti la voce del tuo cuore dolente che ti addita le perle luminose dell’Universo…
Perché ti parlo, limpida sorgente della mia immagine allo specchio? Perché scrivo di te e di me …