Beatrice Borroni, Cleide, 2013

Cleide

Come s’annida caldo sotto le lenzuola

l’alito profumato dell’amore

e ti lecca ti bacia ti carezza

con i silenzi ti regala l’estasi

che nessun uomo mai potrà donarti!

Le tue mani simili a due scrigni

che si spalancano misteriosi sulla pelle,

spargono sul tuo corpo petali d’incenso

e ti ritrovi in solitari abbracci

ricoperta di perle e di gioielli.

 

A chi doni l’amore che ti brucia

sulle labbra negli occhi lungo i fianchi?

Chi può spegnere mai tutto l’ardore

che ti trasforma in fiaccola splendente?

 

L’anima conosce palmo a palmo il corpo

e gli si avventa a lungo e con furore

come il mare scandaglia la falesia

con la ferocia che alimenta la passione.

 

Nella lotta d’amore

grondi come la roccia d’umori cristallini

e il tuo volto rivolgi al volto della luna,

vergine di Lesbo, che invocando la sua amata

lontana, innalza un canto che commuove gli dei.

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