Beatrice Borroni, Metamorfosi, 2013

Consentimento

Poggio il mio viso sulle mani

radici contorte e inariditi rami

di un passato

che mi fiorisce alle spalle.

Falangi delle dita

ossa tendini pelle palme e dorsi.

Cosa resta delle mie mani un tempo

dispensatrici di carezze ?

Dal mio cuore aperto come tronco

da profondi squarci il cervello

mi affollano le immagini

delle lunghe risate degli amori

dei silenzi

che attraversavano il mio corpo.

Il tempo attende

nel consentimento dello specchio

nello stupore dello sguardo

che si trasformi e passi il segno

indecifrabile degli anni

la scia all’orizzonte

dove si frangono

onde feroci nel tumulto dell’anima.

Il numero degli anni

increspa lentamente il cuore che resiste.

Le speranze fuggono improvvise

dal dorso della mano.

E gli occhi ancora taceranno

guardando.

  1. Donatella scrive:

    Versi di rimpianto, guardando il tempo sfuggire dalle mani come sabbia. L’ho riletta con grande piacere questa splendida tua. Complimentissimi per il blog, messo fra i preferiti… finalmente uno stabile punto di riferimento per tutti coloro che, come me, ti seguono con passione e ammirazione.

  2. tinamannelli scrive:

    Questa meraviglia mi era sfuggita. Come sempre versi carichi di significato…il tempo passa e si porta via la giovinezza, la nostra voglia d’amore, qualche volta guardandosi allo specchio si fa fatica a riconoscersi…ma siamo sempre noi. Sono passati gli anni, ma questo è il destino di ogni uomo….bisogna accettare e ricordare…magari con malinconia ma mai rimpiangere. Abbiamo vissuto e nemmeno gli anni possono toglierci quegli amori, quei dolori o quelle gioie. Stupenda

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