Beatrice Borroni, Leda, 1995

Il Cigno

Ma tu lo sai, amore,
tu che i tuoi occhi grigi fissi
sul candore del cigno
sul morbido tepore del suo collo
quale forza nasconde quel suo becco teso
quel suo roseo becco puntato sulla bocca
dell’innocente Leda.

Questo sottile amore che sulle labbra scivola
e tra le cosce insinua un argenteo filo
è un artiglio d’amore che sa uccidere
un inganno che il sogno
non potrà svelare.

In te impudica Leda godo
di quel filo d’avorio che chiudi tra le labbra
di quel filo d’argento
che dalla bocca ti scivola ridendo.

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