Marcello Comitini, L'ombra, graficart

Insonnia in città

L’ombra cammina silenziosa avanti e indietro.
I suoi passi si attardano nella luce
di piccole lune gialle e malate
sospese a illuminare
l’asfalto della strada deserta.
In mezzo alle case c’è odore di polvere e di auto.
Nessuno la vede.
È un assassino che si guarda alle spalle
o un solitario in attesa di un corpo di donna
che lo consoli con le sue carezze.
In alto il cielo è un rettangolo nero
di tela strappata e mal rattoppata
da grumi di nuvole
e dal filo tagliente dei tetti.
Tutto è confuso tra il sonno e il sogno
tra me e quell’ombra che si guarda alle spalle.
La vedo andare su e giù sotto la luce
delle lune gialle e malate con un coltello
in una mano e nell’altra il mio cuore.

  1. giuliana scrive:

    Perfetta: un trapano dolorante e consolante al contempo.
    Bentornato!

  2. paola scrive:

    Il doppio che ci rappresenta. Su una mano un coltello per difendersi più che offendere credo, sull’altra il cuore.
    L’ambientazione volutamente poco illuminata, definisce la difficoltà tendenziale: mi apro, mi difendo, resto in ombra.
    Un bel dilemma mentre tutti dormono.
    La notte può favorire queste domande amletiche che al mattino, sanno di fantasia, di sogno.
    Bella poesia, con tante metafore interessanti.

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