Rebecca Harp, Red Pareo, 2011

orfeo@mail.org

Inutilmente insisto
su “posta in arrivo”.
Picchio sopra i tasti,
scivolo col mouse,
scruto nel pannello
connetti sconnetti
certo che la mail 
ventosa d’amore,
è rimasta impigliata
tra i nodi della rete.

Scendere nel cavo
dei cavi interconnessi
lungo canali 
raggiungere ed aprire
la mail dell’amata 
con il tocco lieve 
del mouse riportarla
in vita come Orfeo
tentò con Euridice.

Trattengo a malapena
nel palmo della mano
l’ira e il tremore
che m’agita e nel cuore
lucida e nera
l’acqua dell’incerto.
Temo che l’ho perduta,
prego nel silenzio 
male illuminato
dalla pallida luce dello schermo.
Muta risponde
l’invisibile bocca
velata d’amarezza
della sperduta mail
sempre più lontana.

  1. Emanuele Melli scrive:

    La mia poesia preferita :-)

  2. Gabriella Barattia scrive:

    Carteggio amoroso del ventunesimo secolo: rapida, ticchettante nel ritmo, come il battito sulla tastiera sulla precarietà della comunicazione elettronica. La mail rimasta impigliata arriverà o è perduta per sempre? Vi siete mai soffermati a pensare come sia più aleatoria la corrispondenza elettronica di quella cartacea? Un virus annienta l’hard disc: tutto scompare! Avete fatto il backup? Cambiate l’account e dopo un po’ il vecchio indirizzo viene cancellato e tutto ciò che era sul server scompare.
    Le lettere di carta si ammucchiavano sul fondo dell’armadio… Potevate imprecare contro le poste che non funzionavano. Ma la mail, siete così certi di averla spedita che se non arriva risposta vi prende l’ansia, poi l’ira, poi lo sconforto… Ma forse l’amante non ha cliccato invia, forse la connessione era saltata, magari il computer si rifiutava di accendersi…

Replica a Emanuele Melli