Marcello Comitini, Spiaggia d'inverno, Graficart 2017

Paesaggio invernale

Le rive del mare in inverno
hanno grumi neri di sangue rappreso
tra rami sbiancati dal sale
alghe bruciate e bottiglie
senza messaggi.
Sulla sabbia che guarda l’orizzonte lontano
aleggia quello stesso stupore
che sento nel freddo odore del vento.
Vaga nell’aria il tepore di un canto
che scioglie l’angoscia e guarisce
le antiche ferite del cuore.

  1. antonio sereno scrive:

    E’ LA VOCE AMMALIANTE DELLE SIRENE…

  2. paola pdr scrive:

    Quell’immenso che cambia abito ma che c’è sempre in tutta la sua bellezza e movimento.
    Colora di tinte improbabili, schizzi forse di una tela inventata sul momento e che rapisce la nostra più fervida fantasia.
    Un poco come te, poeta….si viene qui a leggerti per trovare qualche cosa di salvifico, tenero e forte insieme, in un continuo respiro di speranza. Per non morire.

  3. isabella scrive:

    Una chiusa splendida caro Marcello. E’ un coinvolgimento intenso trovarsi ad ammirare l’immenso. Si stemperano gli affanni, l’angoscia quotidiana si placa, l’anima fa un respiro profondo. Ed è quiete. Un abbraccio. Isabella

  4. adelma tittoni scrive:

    No so come sia arrivata su questo sito. Certamente ho trovato una poesia che, sovente, rispecchia il mio stato d’animo: ” piacer figlio d’affanno” è il vento freddo dell’inverno ed un ricordo che si affievolisce con la marea. Grazie.

Replica a antonio sereno