Silvia Caimi, Gabbie di cemento, 2013

Sotto la pelle

Ossa spezzate dentro il corpo intatto

del dio della bellezza.

Rifluire delle vene sotto la pelle tesa d’ansia e di dolore.

Eccolo l’uomo che trasforma

l’anima in un grido.

Ma non chiede pietà

a chi lo inchioda giorno dopo giorno

al legno aspro dell’umano vivere.

  1. tinamannelli scrive:

    Descrizione perfetta del vivere ……portiamo tutti la nostra croce… I tuoi versi sono davvero molto profondi, e trema l’anima a leggerli. Tutti ci possiamo vedere in questa tua breve ma intesa poesia.

  2. gabriarte scrive:

    Una più bella dell’altra ma quanto deve essere bella e buona l’anima perchè possa comunicare in questo modo? grande Marcello

  3. Gabriella Barattia scrive:

    Versi di intenso simbolismo di un’anima profondamente attratta dal Bello e che subisce dolorosamente la vita e a tutta la non Bellezza che emana da essa.

  4. paola pdr scrive:

    Siamo già preparati per perdere quel bello che incornicia un inizio.
    Però il dolore anche insegna, dicono i più. Insegna a volte a vedere oltre e dare valore alle cose che valgono.
    O anche a ritrovare il proprio valore e senso del vivere.
    La vita fa soffrire, ma offre speranza a piene mani. Questa è la fregatura.

Replica a Gabriella Barattia