La vecchia casa di campagna si è piegata sul suo fianco dolente come una rondine ferita a un’ala.
Cammino a capo chino il sole appena all’orizzonte i sogni ancora addormentati tra le mani…
Nel tuo sguardo respiro i sapori della vita, il calore del sole che si nasconde nel tuo petto, l’argento della luna che ti bacia le ginocchia.
Stiamo qui a guardare le stelle come bambini che ascoltano a bocca aperta favole strane. Con gli occhi sgranati e le pupille che brillano…
Quando ti tengo tra le braccia vedo nei tuoi occhi lo sguardo ambiguo che si smarrisce nel silenzio tormentato dai miei stessi sogni.
Mi rifugio nei sogni d’amore e di rivolta.
Vago nel buio delle lunghe attese
faccio naufragio nella mia solitudine…
Così volgi indietro il capo e cerchi altrove e ancora altrove quel corpo tanto desiderato invano.