Sono lo sconosciuto prendinota, l’amanuense nell’ era del computer e della sofisticata pietra
Nuvole cariche di pioggia scorrono nel cielo freddo e azzurro scivolano lungo i rami di alberi spogli…
Se potessi scivolare tra le sue braccia chiederei al vento di portarmi dove le mie malferme gambe…
Nelle movenze senza pudore del tuo corpo danza e s’irradia la luce della luna sanguinante tra le foglie inargentate dell’ulivo …
Dalla foto s’irradia e mi avvolge il calore del tuo sguardo sognante la rosea aurora delle tue labbra…
Sai dirmi cosa sogni quando sorridi allo sciame di occhi tra le lenzuola che ti svelano…
Sto sdraiato tra gli alberi di mezzanotte sotto il cielo simile al tuo. Guardo le stelle mai guardate insieme….
Il suo cuore non batte nel mio corpo
Tra le mani non parole ma carne sangue e vita di un corpo da amare perché il futuro mi ami…
Piegate le corolle a terra oggi parlano il mio silenzio i fiori strapazzati dalla tempesta…
Scrivo perché scrivere è vedere la mano che si muove verso il Dio del Michelangelo…