Donatello, Maddalena, 1455

Il travaglio del tempo (ITA – ENG – FR – ESP)

Il travaglio del tempo
tesse in ogni mio gesto un’ombra
la rende sempre più vasta
come una nuvola gonfia di tempesta.
Squarcia il sapore della vita
si scaglia contro promesse folli.
Sentendola alle spalle mi chiedo
se sia un’ombra o un incubo.
La immagino ed è bianca
come le lenzuola di ogni notte.
Quando mi appare innanzi
la guardo in silenzio
e gli occhi le diventano rossi.
Vedo le sue mani magre
il suo cuore
un grappolo di pietre
sepolte dalla cenere.
Tracce di sale sulle labbra
che mi sorridono illividite
e schiudono le porte del lamento.
La lingua
pugnale sottile
i denti
aratri aguzzi
si staccano dal palato
mi penetrano nelle ossa
mi feriscono alle spalle.
Fingo d’ignorare la sua esistenza
ma lei insiste
ad accarezzarmi l’incerto
tremore delle mie mani.
È il senso che manca
- le dico -. Ma non importa.
Le mani seppellite nelle tasche
continuo la mia strada.

Come un cane cieco
inesorabile mi segue.

The trouble of time

The trouble of time
weaves a shadow in every my gesture
make it ever wider
like a cloud swollen with storm.
It pierces the flavor of life,
lashes out against crazy promises.
Hearing she behind me, I wonder
if it’s a shadow or a nightmare.
I imagine her and her is white
like the sheets of every night.
When it appears before me.
I look at her in silence
and her eyes turn red.
I see his thin hands
his heart
a cluster of stones
buried by ash.
Traces of salt on the lips
that smile pale
and open the doors of the lament.
The tongue
thin dagger
the teeth
pointed plows
detach themselves from the palate,
penetrate me in the bones,
wound me in the shoulders.
I pretend to ignore its existence
but she insists on stroking the uncertain
tremor of my hands.
It is the meaning that is missing
- I tell she -. But It does not matter.
Hands buried in pockets
I continue on my way.

Like a blind dog
inexorable follows me.

L’usure du temps

L’usure du temps
tisse une ombre dans tous mes gestes
la rend de plus en plus grosse
comme un nuage gonflé de tempête.
Elle déchire la saveur de la vie
se déchaîne contre les promesses folles.
En l’entendant derrière moi, je me demande.
que ce soit une ombre ou un cauchemar.
Je l’imagine et elle est blanche
comme les draps de tous les soirs.
Quand elle apparaît devant moi
je la regarde en silence
et ses yeux deviennent rouges.
Je vois ses mains minces
son cœur
un grappe de pierres
enterrées de cendres.
Traces de sel sur ses lèvres
qui me sourient blêmes
et ouvrent les portes de la complainte.
Sa langue
poignard mince
les dents
charrues pointues
se détachent du palais
pénètrent mes os
me blessent au dos.
Je fais semblant d’ignorer son existence
mais elle insiste
caressant l’incertain
tremblotements de mes mains.
C’est le sens qui manque
- Je lui dis-. Mais ça ne fait rien.
Les mains enterrées dans les poches
je continue mon chemin.

Comme un chien aveugle
inexorable elle me suit.

El tormento del tiempo

El tormento del tiempo
teje una sombra en todos mis gestos
la hecho cada vez más amplia
como una nube hinchada por la tormenta.
Desgarra el sabor de la vida
arremete contra promesas locas.
Al escucharla detrás de mí, me pregunto
ya sea una sombra o una pesadilla.
Eo la imagino y ella es blanca
como las sábanas de todas las noches
Cuando aparece ante mi
la miro en silencio
y sus ojos se ponen rojos.
Veo sus manos delgadas
su corazón
un racimo de piedras
enterradas por la ceniza.
Rastros de sal en los labios.
que sonríen pálidos
y abren las puertas del lamento.
La lengua
daga delgada
los dientes
arados puntiagudos
se desprenden del paladar
penetran mis huesos
me hieren en la espalda.
Pretendo ignorar su existencia
pero ella insiste
en acariciar el temblor
incierto de mis manos.
Es el sentido que falta
- le digo -. Pero no importa.
Manos enterradas en los bolsillos
yo sigo mi camino.

Como un perro ciego
implacable me sigue.

  1. paola della rossa scrive:

    Il senso io lo vedo in questo modo: ci è concesso di costruire un filo di esperienze esistenziali che da sole, sono cariche di aspettative, di sogni, di amore (per chi ha questa fortuna, di viverlo e condividerlo).
    Se la vita ha questo menu direi che non possiamo assolutamente lamentarci per questo senso direi di pienezza che ha un tempo determinato….l’eterno è ancora da venire, in forte ritardo sul primo binario….
    Per coloro che in questo filo di esperienze annoverano solo dispiaceri, direi che hanno una fortuna molto grande, non sentiranno alcuna tristezza quando se ne andranno, sara’ liberatorio per loro, nulla li trattiene davvero.
    La vita ha il senso del potenziale, del dono e soprattutto dell’incontro.
    Non mi pare poco.
    Io ci aggiungerei anche il senso dell’osservazione, dello studio. Esiste anche chi vive e si osserva vivere. Uno scolaro della vita, che non scrive libri, ma si segna tutto quello che accade, una specie di esamina in via continuativa. E non mi pare poco nemmeno questa collocazione nel novero dei “sensi”.

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