Beatrice Borroni, Eva, 2007

Nel pometo

Scivola lento fra i tronchi del pometo

rosso di mele già mature.

Gira silenzioso saggia l’aria

profonda di profumi

e prede inconsapevoli.

Come solco di pettine separa

i lunghi steli d’erba

e furtivo morde gemme d’oleandro.

Viscido tronco senza ali o zampe

testa scolpita in una lama fredda

ma gli occhi gialli tagliati dalla luce

scrutano il cuore degli esseri viventi.

 

Mentre la luna in una notte chiara

tesse tra foglie brevi sogni d’ombra,

sorride dietro maschere d’argento

al corpo attorcigliato del serpente,

una ragazza in piedi in mezzo al prato

nuda le braccia alzate

narra il suo dolore:

al fuoco rosso delle mele scuotono

le farfalle ali colorate

intorno alle mie spalle.

Piccoli pesci quando scendo al fiume

inargentati mi carezzano le gambe.

I miei capelli odorano di bosco,

la mia pelle di giunco che fiorisce

di miele che si scioglie tra le labbra.

Ma nessun uomo m’ha sfiorato i fianchi.

Per me solleva la tua testa di diamante,

saetta con la lingua il tuo veleno,

portami quella mela la più alta

sopra il ramo più alto che rosseggia.

Poggiala sul mio ventre e che l’amore

sciolga il mio desiderio dal peccato.

  1. adriana scrive:

    in questi versi ci leggo: desiderio, passione, paura, e finalmente amore in quell’amplesso che sa di peccato… cosa dirti caro poeta? resto incantata dai tuoi versi eleganti e passionali! ciao Marcello :)

  2. Dony scrive:

    Passione e desiderio quasi dolorosi in questi versi stupendi. Magnifica!

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