foto di Alan Sailer

Solitudo

Cammino a capo chino
il sole appena all’orizzonte
i sogni ancora addormentati tra le mani.
Riappare non placato il dolore per la fuga
dei compagni delusi dalla mia paura
d’animale violato nella tana
di vittima che apprende lentamente
la troppa brevità dei giorni per essere sprecati.

Il coraggio che manca – mi ripeto passandomi
le mani ancora tiepide sul viso –
la vita non lo insegna.

In silenzio mi raccolgo
nel chiuso della mia prigione.

  1. paola pdr scrive:

    Ci sono prigioni ovunque, prigioni che chiamiamo con mille nomi anche gradevoli ma che poi, alla fine, diventano lacci stretti stretti.
    Forse, in un momento di grande intuizione,
    comprendiamo che il poter decidere in autonomia che prigione vogliamo sondare, non sia poi una prigione ma un selfie personalissimo da raccontarci “in religioso silenzio”.
    La vita è vero non insegna, ci lascia fare, ma ci accompagna fiduciosa come un’ombra, in questo cammino davvero intrigante del vivere.

  2. isabella scrive:

    Hai saputo rendere con versi straordinari quanto la solitudine possa incidere sui nostri giorni. Passa il tempo e talvolta può mancare quel coraggio che serve per affrontare magari momenti bui. Ma mai cedere il passo alla paura, allo sbigottimento.Piuttosto che al rinchiudersi in una prigione , scegliere di vivere all’aperto che è al confronto tutt’altra cosa direi. Resta il fatto che hai scritto una splendida poesia caro Marcello. Bravo e auguri di buona Pasqua. Isabella

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