Francesco Nuciotti, Voci alterne d'autunno, 2014

Voci alterne d’autunno

Nei giardini solitari si staccano le ombre

intorno alle radici stanche degli alberi.

Ai rami che la pioggia ha immerso in un sonno

come d’attesa in qualcosa di oscuro

l’oro delle foglie marcisce nell’odore

umido della terra che morendo si rigenera.

Eterno alternarsi della Resurrezione.

Sui tetti delle case le nubi lacerate

entrano nelle stanze, spalancano le porte,

vertiginose viaggiano portando le tenebre.

Ma le case spente dalle dita del Tempo

spargono fondotinta sul carnato delle crepe.

Gli uomini seduti nel chiasso delle piazze

sciolgono nei bicchieri il colore dei ricordi

guardano nel profondo buio delle finestre

come dentro gli occhi di una donna amata.

Uno sciame di volti veleggia lontano

privi d’espressione lasciando nel silenzio

piccoli fiocchi bianchi e luminosi.

Le finestre sporgono le orbite vuote

e le foglie e l’odore della terra mi seguono.

Nel silenzio percorro, acrobata in sogno,

la fune della fede vacillante sull’abisso

tra la natura che risorge e le case che fingono

eterna bellezza.

  1. paola pdr scrive:

    La natura si rigenera offrendo una immagine
    di certezza ineguagliabile, mentre l’esistenza umana via via diluisce o scorda fotogrammi di cui difficilmente potrà riappropriarsi. Il tempo incalza noi umani con un bisogno di perseverante bellezza, bugia sull’altare dell’eterno.

    Mi piace l’introduzione dove citi le radici degli alberi “stanche” e il profondo buio delle finestre verso cui gli uomini guardano (e, come le piante, dove hanno le loro radici).
    Immagini bellissime, come del resto tutto quello che riesci a trasmettere in poesia. Grazie.

  2. ippolita scrive:

    Le finestre sporgono le orbite vuote

    e le foglie e l’odore della terra mi seguono.
    sulle finestre che stanno troppo in alto, poi ti racconterò. Dalla strada le finestre non sono aperture ma per te sporgono le orbite, occhi vuoti? ciao, ti sto leggendo. Devi conoscere Fausta Genziana Le Piane. mio personale intuito. ciaooo

  3. anna manna scrive:

    ” Nel silenzio percorro… ” .In queste tre parole la descrizione dell’esser poeta! :)

  4. tinamannelli scrive:

    La foglia cade e muore ma da vita questo è l’autunno morte e resurrezione ma è la chiusa che
    ha i versi più importanti quella fede immaginata come fune che vacilla sull’abisso….abbiamo tutti
    questi momenti perchè forse è accaduto qualcosa e ci sentiamo soli, pensiamo che anche quel credo vacilli ….poi la fune non cederà e il cuore torna a battere sereno. Come sempre è stupendo venire a leggerti, grazie poeta, un abbraccio

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