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D’autismo

a Francesca Montana

Perché il grido della donna che ha partorito si prolunga
come un’eco tra le tue labbra e nei tuoi occhi appare
quella stessa luce innamorata
dono delle tue figlie ?
Perché poni le tue mani intorno
alle tempie dei cuccioli
confusi dal turbinare di persone e luoghi ,
di rumori e di segnali che si aprono e si chiudono
con squarci di cielo tra il grigio delle nuvole ?

Le mani cadono e la solitudine ronza
come una vespa dentro il loro cervello.
Accucciati, inginocchiati nell’angolo più alto del soffitto
ti guardano atterriti nell’intimo impenetrabile del cuore
da una realtà che li spaventa e li offende.
Il fiorire dei colori che poni innanzi ai loro occhi
incupiti dona una grazia ai loro gesti, alle parole che
dalle loro labbra dicono: arriva
ora arriva. Ed è un fiore che li attende. Un fiore
che cresce ed alberi
piccoli piccoli che spingi verso la serenità.

Nel silenzio dell’uomo che ti si è posto accanto c’è la calma
del mare che scioglie le tensioni.
Separa dal tuo corpo la fragilità dei cuccioli
che ti fa debole e agita un odore di malattia che non si vede,
di stanchezza dentro le tue vene.
Lui bussa al tuo fianco e quieta i tuoi sogni
anche i più profondi e bui.

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