Germaine Krull,Etude de mains,1929

Dentro le parole

Non conosco l’Essere che mi parla con voce intensa.

Cerca le mie mani dentro l’acqua mutevole che scorre

mi conduce verso più di ciò che sono,

mi trascina in alto tra città mai conosciute.

Alberi, luci, colori, sogni che risvegliano ricordi.

Quando faticosamente alzo gli occhi la sua voce

s’arresta per un attimo nel rapido voltar di pagina.

Ed ecco la ragazza che lenta svolta l’angolo

e lascia dietro sé un’abbagliante primavera.

Non vorrei dirle addio ora che l’ho ritrovata.

Tendo le braccia in una corsa che mi affanna

ma dietro l’angolo il giorno trabocca nella notte.

Un uomo viene incontro e mi sorride.

L’abbaglio del suo cappello bianco gli nasconde il viso.

Mi chiede di dargli un nome. Non lo conosco eppure

lo leggo nei suoi occhi e lo pronuncio.

Ma lui svanisce nell’ombra della mia mente

assieme alla ragazza avvolta nel suo abito strappato.

E mi ritrovo in una stanza chiusa dentro acque

che moltiplicano il mio volto e la spingono verso il fondo.

L’Essere che mi parla riprende le mie mani.

La sua voce intensa ricompone lo specchio della mia immagine,

e torna a dominare il mio pensiero come fosse il suo.

  1. giuliana scrive:

    Evanescente, sfuggente (e penso era questo il senso che si voleva trasmettere), profonda. Decisamente bella.

  2. antonio sereno scrive:

    criptico, intenso, grande emozione… ma la voce guida è femminile, attuale o ricordo???

    • La voce guida femminile, come la definisci tu, è ciò che la lettura di un libro suscita nella mente: è in altre parole, l’autore del libro che costruisce nella mente del lettore quel mondo che suscita ricordi e sensazioni.

  3. Gabriella Barattia scrive:

    I tuoi versi ci aiutano a entrare in una dimensione di lettura consapevole in cui si realizza un transfert tra lettore e personaggi attraverso,il quale riusciamo a vivere altre vite, uscendo dalla nostra piccola e ristretta visione del mondo.

  4. paola pdr scrive:

    “E mi ritrovo in una stanza chiusa dentro acque che moltiplicano il mio volto e la spingono verso il fondo.”

    La lettura ci fa vivere tante vite ma questo andare a fondo mi intriga.

    Forse questo surplus di stimoli ci costringe a meditare più di quanto si sia disposti a fare. Belle immagini.

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