Beatrice Borroni, La Fuga, 2013

La Fuga

Di te non posso dire che sei bella soltanto
se il tuo sorriso sveglia sopite primavere
e illumini d’azzurro i cieli di settembre.
Tu come un sogno fuggi sul tuo sogno bianco
sul tuo sogno di pietra che stringi abbandonata
tutta te stessa al vento nell’ombra luminosa
dei tuoi occhi chiusi.
Di te non posso dire che sei soltanto gioia
se ti si vede tutta, quando il vento soffia
sulla tua veste e l’alza,
l’altra te stessa fredda dietro le tue spalle
che si tiene stretta a te caparbiamente
a trattenere lei con le sue mani adunche
il tuo ventre nascosto.
Siete la vita e il sogno insieme a precipizio,
con i visi offerti al profumo dei giorni
tu dolce luna avvolta in un’alba di sogni
con i capelli sparsi nel tuo sonno mansueto
lei con il corpo alzato a cogliere ogni sbaglio
con ironico sguardo e la fronte accigliata,
fuggendo via ciascuna verso l’oscura meta.

  1. tinamannelli scrive:

    Bellissima…sogno e realtà….la notte e il giorno…..la luna e il solee…si vorrebbe vivere sempre nel sogno ma la realtà è troppo dura e ci riporta subito coi piedi per terra. Mi fermo qui c’è tanto da leggere…a dopo

  2. Donatella scrive:

    In ognuno di noi c’è questa doppia essenza… la parte gioiosa che vuole ancora sognare e che s’offre alla vita con la dolcezza di un vento primaverile… e poi l’altra, la metà oscura, pronta a soffocare tutti i nostri voli ricordandoci la dura realtà. Stupenda!

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