Vladimir Kush, Walnut of Eden (Noce dell’Eden)

Noce dell’Eden

La città velata nella nebbia lontana

lancia nell’alba il grido

di evanescenti guglie

e la campagna incredula

soffocata dai fumi

imporpora il sole invisibile nel cielo

col fiato odoroso di pesche.

Nelle acque del lago sereno

come il viso che amo

e il sorriso che sale

azzurro dalle profondità dell’anima,

l’ombra di una barca

increspa in silenzio

la limpida attesa del pescatore.

Chiusi nell’infinito

sospiro del giorno

un frutto una bacca una drupa di noce

i nostri corpi avvolti nello stesso sogno

tendono tra le foglie luminose di rugiada

la pienezza primaverile della loro pelle.

Nei tuoi occhi verdi vedo scivolare

sul ramo riflesso della rosa una chiocciola

coi suoi bastoni tenta alla cieca profumi

teneri delle gemme.

Armonici gherigli

nel grembo del tempo

colmano i nostri corpi

d’ogni oscuro incanto

cercano i baci

che fioriscono nel buio

sulle nostre labbra come rose selvatiche.

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