Man Ray, Mani,1925

Le Mani

Il giorno raggrinzito
da una notte al buio
distende le sue braccia
lungo strade e strade
dove passano uomini
(nessuno resta immobile)
uomini che vivono
nel segno della pace
uomini che dimenticano
gli uomini che muoiono
di fame o d’una guerra
(lontana per fortuna).

S’alzano di buon’ora,
doccia e colazione.
Baciano i bambini,
escono per le strade,
profumano di pulito,
di sole e borotalco.
Anch’io bevo al mattino,
un caldo caffellatte
e prima d’andar via lavo le mie mani.
Le immergo, l’acqua scorre
chiara sempre più chiara
scompare nel lavabo.
Eccole le mie mani.
Sono fredde e bianche
pulite come marmo.

Le mie mani stringono
carezzano nascondono
attirano respingono
tracciano nell’aria
confini ben visibili.
Poi quando il giorno stanco
si chiude lentamente
e spegne le sue luci nella notte buia,
prima d’addormentarmi
ho cura di lavarle
perché non è accettabile
che le miserie umane
cacciate oltre i confini
tornino con i loro sogni
sporchino il sonno giusto
di uomini senza colpe.

L’alba che mi sorride
con il viso dolce
come una bambina
fra braccia che la amano,
tra sonno e veglia invita
a guardarmi intorno.
E all’improvviso grido: “È sangue!”
Le ho guardate
prima di addormentarmi
Erano bianche e fredde
pulite come marmo.
Ora sporche di sangue
sono le mie mani!
Qualcuno – chi? – ho ucciso!
Qualcuno accanto a me
- o forse era lontano? -
Mentre sognavo il cielo,
moriva col pugnale
acuto del silenzio.
Quando ho chiuso gli occhi
e l’ho dimenticato
lui moriva straziato
dall’indifferenza.

  1. antonio sereno scrive:

    STUPENDA PARABOLA. NON BASTA VIVERE
    NELL’INNOCENZA DEI GIORNI, DOBBIAMO SEGUIRE ED AMARE IL PROSSIMO PERCHE’ SIA PULITA L’ANIMA, OLTRE ALLE MANI…

  2. paola pdr scrive:

    Sarebbe bello se le nostre mani avessero tutto quel potere e dirigessero equamente quello che ci circonda assieme a miliardi di altre mani coscienti e coerenti del bene.
    Le nostre mani, sono solo coscienza che resta incosciente di un universo che ha regole al di sopra di tutto, dell’uomo stesso e della sua esistenza, come diritto d’esistere proprio….

    Che può fare la poesia?
    Belle immagini che ci fanno misurare se mai servisse ancora, la nostra poca influenza
    su questa lente del male, che è questo luogo dove viviamo.

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