Piero Sabatini, Eikon 4-12, 2012

Libertà

Se non fosse possibile in quel giorno

adagiarmi ai piedi di un ulivo che fra i rami

intrecciando paziente luci e ombre,

mi avvolgerebbe di trine luminose

e i piccoli animali

dal corvo alla formica – non il verme ! –

staccherebbero una porzione o una mollica

scambiandomi per cibo donato dagli dei,

deponetemi almeno sulla soglia

di una vasta grotta

che il giorno mi ripari dall’arsura

e nella notte tra le stelle chiare

m’incanti col suo fascino la luna.

 

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Freedom

(Translation by Susan Perry)

If it wasn’t possible that day

to lay me down at the foot of an olive tree

that in its branches

patiently weaving lights and shadows,

would wrap me in luminous lacework

and little animals

from the raven to the ant – not the worm! –

would break off a portion or a crumb

mistaking me for food donated by the gods,

lay me at least on the threshold

of an enormous cave

that by day shelters me from the heat,

and by night, amidst the bright stars,

may the moon enchant me with its charm.

 

 

 

  1. Gabriella Barattia scrive:

    Una delle più belle tra le tue poesie. Affronta con delicatezza un tema che l’uomo non ama anche se è sempre presente nella vita. La morte in uno scenario di incomparabile bellezza, la morte in una dimensione quasi di sogno. I versi, soprattutto gli ultimi, sono affascinanti e emozionanti.

  2. mariaGrazia scrive:

    Piuttosto che dimorare in luoghi oscuri e sconosciuti, il poeta preferisce collocarsi in una precisa dimensione fisica dalla quale osservare la brulicante natura di cui sente di continuare a far parte. Il concreto universo simbolico diventa vertigine della sua anima solitaria che tenta in tutti i modi di fermare l’immobile mutevolezza del creato con una coscienza vigile, attenta, mai acquietatasi.

  3. marina scrive:

    Ti vedresti dall’alto e potresti compiacerti di aver dato un’indicazione così perfetta.
    Hai dimostrato di avere la serenità di offrire un’immagine appagata di te a chi resterà a ricordare la vita insieme e lasciar pensare che non servono più le parole ad indicare il luogo in cui riposerai. C’è la natura che ti accoglie e ti culla, ti accetta e ti fa compagnia. Le tue parole avranno riempito tutto il silenzio che lascerai dietro di te.

  4. adriana scrive:

    resti sempre il mio poeta preferito. i tuoi versi suscitano in me grandi emozioni, hai trattato un tema così delicato con grande serenità d’animo… bravissimo come sempre!

  5. Donatella scrive:

    Parli la lingua del cuore come pochi, carissimo Marcello… leggerti è sempre un soffio d’aria pura.

  6. Emanuele scrive:

    Caro Marcello, realizzando il tuo sito ho avuto il piacere di leggere molte delle tue bellissime poesie. Questa tua “Libertà”, però, più di tutte finora, è di una straziante bellezza. Grazie, Emanuele

  7. salvatore scrive:

    Eterno dilemma al passaggio estremo dell’esistenza umana, mai risolto. Versi molto belli.

  8. tinamannelli scrive:

    Mi hai emozionata….bello parlare di quel giorno che verrà…bello poter dormire sotto un ulivo, l’albero eletto, l’albero della pace, o magari in una grotta e anche dopo continuare ad incantarsi fra luna e stelle. E’ una visione sublime, piacerebbe anche a me. Eccezionali, bellissimi. Un grande grazie

  9. Grazie Emanuele del tuo apprezzamento. E’ stato bello lavorare con te alla costruzione di questo sito anche se in realtà hai fatto tutto da solo perché le tue scelte sono state da me sempre condivise e godute via via che me le sottoponevi.
    Grazie sempre. Marcello

  10. tinamannelli scrive:

    Dopo aver letto i tuoi versi e anche riletti perchè sono bellissimi, ho scritto la mia poesia su questo momento che ogni uomo deve affrontare. Mi è piaciuta l’idea dell’ulivo,ne ho uno molto vecchio nella mia campagna, piantato alla nascita di mio suocero, ha 120 anni ed è bellissimo col suo tronco scolpito dal tempo, non mi dispiacerebbe…..mah chissà……grazie Marcello

    Un giorno…
    Un giorno riposerò sotto il vecchio ulivo
    le sue foglie d’argento mi nasconderanno
    solo le stelle mi guarderanno
    saranno testimoni del mio decadimento
    vedranno i solchi sul mio viso
    vedranno le rughe sul mio cuore
    veglieranno le mie notti
    mi terranno compagnia
    e nella fresca terra
    si fonderanno i miei sogni.
    Ma.Vi.

  11. Bellissimo poema…grazie Marcello.

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