Negli occhi di Narciso (Ita – FR – Eng – Esp)

Dicono tu sei. E puntano il dito
verso l’immagine della mia immagine.
Essere sull’argine di un fiume come un sasso
che infrange la fluente
indifferenza dello specchio, un albero
che svetta cupo nel cielo
e stringe alle radici
la sostanza dell’essere. Essere il fianco
nudo della roccia, Appartenermi.
Mostrarmi nelle mie parole a chi
pochi uomini ha visto nell’animo.
Non l’immagine riflessa nell’acqua
a coloro che vedono solo sé stessi
nell’immagine dell’immagine.

Dans les yeux de Narcisse

Ils disent: vous êtes. Et ils pointent du doigt
l’image de mon image.
Être au bord d’une rivière comme une pierre
qui brise l’indifférence fluide du miroir, un arbre
qui pousse tristement dans le ciel
et serre aux racines
la substance de l’être. Etre le côté
nu du rocher, appartener à moi.
Me montrer dans mes paroles à ceux
qui ont vu peu d’hommes dans l’âme.
Pas l’image reflétée dans l’eau
à ceux qui ne voient qu’eux-mêmes
dans l’image de l’image.

In the eyes of Narcissus

They say: you are. And they point their finger
at the image of my image.
Being on the bank of a river like a stone
that shatters the flowing indifference of the mirror, a tree
that soars gloomily in the sky
and clings to the roots
the substance of being. To be the bare side
of the rock, Belong to myself.
Show myself in my words to those
who have seen few men in the soul.
Not the image reflected in the water
to those who see only themselves
in the image of the image.

En los ojos de Narciso

Dicen: eres. Y señalan con el dedo
la imagen de mi imagen.
Estar en la orilla de un río como una piedra
que destroza la fluida
indiferencia del espejo, un árbol
que se eleva tristemente en el cielo
y se aferra a las raíces la sustancia del ser. Sé el lado
desnudo de la roca, Pertenece a mí.
Mostrarme en mis palabras a aquellos
que han visto pocos hombres en el alma.
No la imagen reflejada en el agua
a los que solo se ven a si mismos
en la imagen de la imagen.

  1. Paola Della Rossa scrive:

    Lo sguardo di chi ci guarda, ha varie profondità, qualcuno si ferma al visibile e non va oltre l’incarnato.
    Qualcuno potrebbe con un colpo d’occhio soltanto, aver captato un fremito del ns. cuore e aver realizzato con qualche altro elemento il motivo di tutto ciò.
    Siamo e comunichiamo chi siamo.
    Riusciamo a farci conoscere e fino dove?
    Dipende dall’interlocutore.
    Ce ne darà certamente notizia, subito o quasi.
    E quello sarà un segnale, di cosa vede e per noi con chi ci stiamo rapportando.
    Storie quotidiane… profonde, belle, messe in poesia.
    Mi piace molto questo testo.

  2. Grazie dell’aperto apprezzamento, Paola. Davvero difficile mi sembra che qualcuno con tutto il suo amore, riesca a vederci per quello che siamo, e non per quello che lui SPERA. Ciascuno vede nell’altro o sé stesso o una via di fuga dal sé. Poi ci sono coloro che ci guardano senza vederci. Loro guardano se stessi in noi e pretendono che noi somigliamo a loro.

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