Beatrice Borroni, Nelle Stanze, 2013

Nelle stanze

Si fonde quietamente il canto all’armonia

di vetri illuminati nel tramonto.

Alle finestre trafitti dalla luce

si disciolgono in lacrime i colori.

 

Nella casa deserta ancora suona

la voce della tua memoria,

a ogni varco mi attende

da una stanza all’altra sparsa,

pallida luna che riecheggia il nome.

 

Ora nel buio lentamente incalza

con le deboli note del lamento

poi s’innalza acuta si assottiglia e roca

svanisce come rantolo d’amore.

Nelle stanze ti cerco più col cuore

che con gli occhi ciechi di malinconia.

  1. paola pdr scrive:

    Nelle stanze del ricordo è tutto immutato e vibrante. Ogni cosa risuona e ritorna mentre la mente percorre senza occhi sensazioni mai dimenticate.
    Sarà un amore? Sarà una madre? Sarà una cara amica?
    E chi lo sa… però la poesia così vibrante ci racconta che doveva essere qualcuno di molto importante.

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