la-poltrona

Salici

Dalla poltrona guardo alle pareti della mia stanza
i salici che ricadono enormemente verdi
di foglie fittamente intrecciate
che piovono verso il basso.
Ospitano nidi piccole uova grilli farfalle
un esile serpente attorcigliato a un frutto rosso.
In quella pace posa anche il mio cuore.
Il rumore di onde che si frangono ai piedi degli alberi
culla la mia stanza come una barca legata al molo
in attesa di prendere il largo.
Il mio cervello in balia del rotondo movimento
vaga tra le foglie come gli uccelli
che cantano sui rami invisibili
e gonfia al vento
la sua vela lacera e si lascia andare.
Ad un tratto tra i salici vedo il cielo notturno
e la linea delle montagne all’orizzonte
adorno di mille stelle.
Ma è questo davvero
quel che vedo dalla mia poltrona?
O vedere è sognare forme invisibili
oltre il muro della solitudine?
E sognandole sorridere del nulla,
come se fossi stato baciato dalla Verità?

  1. paola scrive:

    Un quadro davvero ricco di immagini naturali e queste luci e ombre, orologio di un tempo che scorre troppo veloce forse, davanti agli occhi.
    Una piacevole sensazione la tua, di far parte di una visione a parer mio bucolica.
    Il paradiso è fatto di cose semplici in fondo.
    Che chiedi? Se è tutto vero quello che vedi o se è tua invenzione. Forse è entrambe le cose, che hanno trovato una ottima intesa e ti restituiscono mille suggerimenti perché tu possa non stancarti mai di osservare il fuori e il dentro delle tue emozioni.
    La solitudine a cui ti riferisci nella poesia forse è quel sottile bisogno di voler sempre condividere la bellezza con qualcuno.
    La bellezza è quello che i tuoi occhi sanno vedere in quello che ti circonda e avere qualcuno vicino con cui condividerla significherebbe una specialissima conferma di te, della tua bellezza che legge bellezza.
    La bellezza è sicuramente una sottile speranza che ci permette di colorare ogni giorno con un titolo “anche oggi nella mia giornata ho gioito di qualche cosa che mi emoziona”.
    Siamo sempre a caccia di emozioni, il nostro cuore è sempre affamato.
    Un cuore affamato restituisce però dopo un doveroso nutrimento, un tempo magico che non è importante in che periodo della vita ci trovi, è carburante dei giorni, l’unica cosa che ci mantiene vivi e vitali. Le emozioni non hanno età, nei sentimenti non ci sono età ma fini orecchie che sentono il cuore che pulsa una musica speciale, forse un concerto.
    Ciao, Marcello

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