Isaac Rosenberg, Autoritratto, 1915

Returning, we hear the larks – - – Tornando, sentiamo le allodole

 

RETURNING, WE HEAR THE LARKS

Sombre the night is.

And though we have our lives, we know

What sinister threat lies there.

Dragging these anguished limbs, we only know

This poison-blasted track opens on our camp -

On a little safe sleep.

But hark! joy – joy – strange joy.

Lo! heights of night ringing with unseen larks.

Music showering our upturned list’ning faces.

Death could drop from the dark

As easily as song -

But song only dropped,

Like a blind man’s dreams on the sand

By dangerous tides,

Like a girl’s dark hair for she dreams no ruin lies there,

Or her kisses where a serpent hides.

 

TORNANDO SENTIAMO LE ALLODOLE

Oscura è la notte.

E se anche abbiamo la nostra vita, sappiamo

quale minaccia sinistra si nasconde.

Trascinando queste membra angosciate, sappiamo solo

che tracce maledette ci portano al nostro campo -

a un breve sonno sicuro.

Ma ascolta! gioia – gioia – gioia strana.

Ecco!La sommità della notte risuona di allodole invisibili.

Musica piove sulle nostre facce rivolte in alto.

La morte potrebbe scendere dal buio

con la facilità di una canzone -

Ma solo la canzone è scesa,

come i sogni di un uomo cieco sulla sabbia

dalle maree pericolose,

come i capelli scuri di una ragazza che sogna non celarsi in essi la rovina,

o i suoi baci, dove un serpente si nasconde.

  1. Dony scrive:

    Stupenda… quel serpente sempre in agguato, come la canzone che scende dal cielo al posto della morte ma recando con sè più insidie ancora. Complimenti Marcello

  2. Gabriella Barattia scrive:

    Bellissimi versi , tradotti con immedesimazione. Un poeta che si avvicina molto al tuo modo di essere poeta.

  3. Marina scrive:

    Sono d’accordo con Gabriella. E’ un poeta che esprime I sentimenti del suo essere nel tuo essere con la tua modalità d’espressione. Certe espressioni sembrano proprio scaturite dalla tua penna

Replica a Marina