L’armonia delle tue note amplifica i tumulti dei ruscelli immaginati lungo campi e sassi…
Con le sue braccia di gomma lascia cadere la maschera d’uomo
si accinge a guidare i cavalli che fiutano lungo la strada
il profumo di vita e gli sguardi innocenti nel sereno brusio della gente.
Da qui entra e da qui esce. Ma se tocchi questa levetta – e così dicendo pigiò sulla levetta che emise un clic secco – non entra più aria. O non esce? Forse non ne entra e non ne esce. E forse non è solo aria quella che entra e esce ma tutto ciò che non si vede
Levami di dosso le tue labbra non carezzarmi con le mani gelide volgi altrove lo sguardo che mi opprime.